Chi_Siamo - Amicipassionisti

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            Breve  Storia  
Sarà per le interminabili veglie notturne all'Argentario o per quel salmodiare lento e assorto nelle notti trascorse in convento, che spesso mi ritrovo a ripensare a quel periodo della mia vita.
Nettuno : una rampa di scale ci separava dal mare con la spiaggia allora deserta fino al Circeo e la pineta del promontorio laziale ancora piena di residuati bellici. Forse già allora la Provvidenza Divina ci assisteva, se nessuno degli allievi saltò su una mina che disseminavano quella vasta area.
Firenze : arrivammo a piedi al convento dell'Impruneta, di notte per un ritardo del treno, scortati dall'ululato dei cani. I frati dormivano da ore e fu fatica enorme prima che qualcuno venisse ad aprire.
Ma era estate e i famosi grilli fiorentini diventarono da quella sera la nostra colonna sonora.
Argentario : qui ci sono due conventi: quello del Noviziato e quello della Presentazione. Durante il nostro noviziato l'Argentario bruciò per alcuni giorni, con le vipere che fuggivano dal rogo. Facevamo colazione con il pane ed il latte dell'Ospedale di Orbetello, portati dal frate che diceva messa laggiù. Ma non c'erano frigoriferi e spesso d'estate il latte inacidiva. Allora facevamo colazione nell'orto con pane fichi e pomodori.
Nel bosco che circondava il convento raccoglievamo funghi porcini intorno ad una misteriosa base Nato. I funghi erano splendidi ma c'era Fratel Matteo, il cuoco, che li trasformava in un brodo primordiale.
Lucca  :  le giornate erano scandite dalla nebbia che immancabilmente saliva ogni pomeriggio dal Fiume Serchio, casì caro al poeta Ungaretti. Con fatica sottraemmo al bosco un fazzoletto di bosco per farne un campo da calcio. Dopo furiose partite ci rifugiavamo in cantina dove avevamo scoperto, senza dirlo ai frati, una cantina con centinaia di bottiglie di Chianti, nascoste durante la seconda guerra mondiale e scoperte da una pallonata che fece crollare la parete.
Il mio compito era quello di raccogliere capperi che nascevano nelle fessure delle mura che impedivano al convento di scivolare a valle. Ne riempivo vasetti che Padre Tarcisio regalavano ai “benefattori”, in cambio di olio.
Alcuni di noi arrivarono quasi alle porte del... cielo : il sacerdozio.
Dopo i voti perpetui si veniva ordinati “diacono”: succedeva durante gli anni della Teologia, a Roma presso la Pontificia Università Lateranense.

E poi ?
Passano 50 anni da quell'avventura e quando non speravamo più di rincontrarci (parlo della diaspora passionista) lo spirito ricomincia a soffiare. Succede così che un gruppo esiguo di ex allievi decide di incontrarsi a Roma nell'ottobre dello scorso anno. Quel nucleo era composto da ex provenienti da quella che una volta era la Provincia della Presentazione (Lazio, Sardegna, Toscana e lo storico nucleo di Mugnano di Napoli). Ci si ritrova naturalmente presso i Passionisti tra Scala Santa e Santi Giovanni e Paolo. La commozione perdura ancora dopo mesi.
La nostra ricerca attualmente è ferma ai primi anni sessanta. Ma noi vogliamo rappresentare tutti gli ex, fino ad oggi. Naturalmente bisognerà recuperare gli elenchi di tutti gli ex allievi sia presso i Passionisti che presso i singoli.
Attualmente siamo impegnati ad attivare un sito internet che diventerà la nostra casa comune, la voce di tutti coloro che hanno condiviso come noi la spiritualità Passionista. Il nuovo strumento ci aiuterà anche a rintracciare gli ex non ancora raggiunti e a preparare il secondo raduno annuale.
   
                                     Biagio Vallefuoco
   
   
  
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